
Ritiro immediato della patente per chi usa il telefonino mentre guida. Questo uno dei punti principali su cui il Governo sta lavorando per modificare il Codice della strada e che potrebbero essere inseriti già come emendamento alla manovra fiscale di una settimana fa, cioè in sede di conversione in legge del Dl 150/2017.
In sostanza, la sospensione della patente per chi usa il cellulare (cioè digita su schermo o tastiera oppure parla senza utilizzare auricolare o vivavoce) verrebbe prevista già alla prima violazione, mentre oggi scatta solo per i recidivi (intesi come quelli che hanno già commesso nell’ultimo biennio un’infrazione relativa al telefonino). Le conseguenze della novità (che si riferisce all’articolo 173 del Codice della strada) sarebbero due:
gli agenti che fermano un trasgressore dovrebbero ritirargli subito la patente (per inviarla al prefetto, che quantificherà il periodo di sospensione, compreso fra uno e tre mesi), mentre oggi possono farlo solo se sono in grado di verificare all’istante che è recidivo (cosa difficile, soprattutto se la prima violazione era stata accertata da un altro corpo di polizia);
– si perderebbe la possibilità di fruire dello sconto del 30% pagando la multa entro cinque giorni (perché dal beneficio sono escluse le infrazioni che comportano la sospensione della patente anche per i non recidivi).
Non è chiaro se l’inasprimento riguarderà anche l’importo della multa (oggi di 161 euro), il numero di punti da decurtare (oggi cinque) e la durata del periodo di sospensione.
Quel che è sicuro è la volontà del Governo di fare qualcosa in materia di sicurezza stradale, infatti come annunciato dal viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini “Il cammino del nuovo codice della strada è finalmente ripreso al Senato, dov’era rimasto fermo per la mancata copertura finanziaria di alcune voci. Ora è ripartito, […] e potremmo intervenire con un decreto già a maggio, per anticipare quelle che sono le due grandi emergenze da affrontare il più rapidamente possibile (uso dei cellulari alla guida e la questione dei mezzi pesanti).