Luca Gos

Avvocato in Udine

Assistenza ai genitori anziani e successioni ereditarie

Capita a volte che se ci siano famiglie con più fratelli dove solo uno di essi presta assistenza ai genitori ormai anziani. Potrebbe succedere che questo fratello alla morte del padre o della madre chieda un riconoscimento per il suo lavoro come quota maggiore sull’eredità. E’legittimo?

La risposta è in senso negativo, tale pretesa non ha fondamento giuridico, in quanto la cura del genitore anziano è parte fondamentale dell’obbligo di assistenza che incombe sui discendenti in favore dei propri genitori e non corrisponde dunque ad una prestazione suscettibile di corrispettivo economico. Diversamente sarebbe se il genitore con disposizione testamentaria disponesse della quota di legittima a favore del figlio che ha prestato assistenza, in tal caso l’attribuzione sarebbe pienamente legittima.

Quando la cura del genitore avvenga ad opera di uno solo dei figli quest’ultimo potrà chiedere agli altri fratelli di prestare analoga assistenza o, in alternativa, di versare quanto è possibile in base alle disponibilità di ciascuno per ottenere da terzi la prestazione di assistenza che personalmente non si può ( o non si vuole ) eseguire. Nell’ipotesi in cui alla morte del genitore siano state anticipate, poi, da un solo figlio le spese per il ricovero del genitore in ambito ospedaliero e/o assistenziale, ogni spesa, anche se pagata da un solo figlio, dovrà essere ripartita secondo le quote di ciascun erede.

In conclusione nel caso in cui l’accudimento del genitore venga fornito spontaneamente dal figlio, costui non potrà pretendere dagli altri eredi un valore economico corrispondente allo sforzo profuso nella cura dello stesso, proprio in quanto ciò corrisponde ad un obbligo di legge che è stato spontaneamente adempiuto.

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