Luca Gos

Avvocato in Udine

Sprechi alimentari, una legge per evitarli

Forse in pochi lo sanno ma il 14 settembre 2016 è entrata in vigore la norma contro gli sprechi di prodotti alimentari e farmaceutici. Scopo della disposizione è favorire il recupero e la donazione di prodotti alimentari e farmaceutici per fini di solidarietà sociale. In altri termini “stop” ai cassonetti pieni di pane di giornata ma invenduto.

Prima dell’entrata in vigore della legge, infatti, si ‘salvavano’ per lo più prodotti a lunga conservazioni più facili da recuperare con una vita più lunga a disposizione, ora invece si recuperano quelli cotti altamente deperibili ma anche tanta ortofrutta.

Gli operatori del settore alimentare possono, infatti, cedere gratuitamente le eccedenze alimentari a soggetti donatari (enti pubblici e enti privati che perseguono finalità civiche e solidaristiche senza scopo di lucro ), i quali devono destinarle, anch’essi gratuitamente, in via prioritaria a favore di persone indigenti, se si tratta di prodotti idonei al consumo umano; altrimenti al sostegno vitale di animali.

A titolo esemplificativo i prodotti agricoli e agro-alimentari che si possono considerare “eccedenze alimentari (e che devono comunque possedere i necessari requisiti di igiene e sicurezza)sono:

-prodotti invenduti o non somministrati per carenza di domanda;
-ritirati dalla vendita perché non conformi ai requisiti aziendali di vendita;
-rimanenze di attività promozionali;
-prodotti prossimi alla data di scadenza;
-rimanenze di prove di immissione in commercio di nuovi prodotti;
-prodotti invenduti perché danneggiati da eventi meteorologici a causa di errori nella programmazione della produzione;
-prodotti non idonei alla commercializzazione per difetti di imballaggio secondario che non pregiudicano le condizioni di conservazione.

La cessione riguarda anche i prodotti finiti della panificazione e i derivati degli impasti di farina prodotti negli impianti di panificazione che non sono stati venduti o somministrati entro le ventiquattro ore successive alla produzione.

Sono infine previsti benefici fiscali per chi cede a titolo gratuito prodotti alimentari a persone indigenti.

 

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