Luca Gos

Avvocato in Udine

Collocamento dei figli minori

In materia di affidamento dei figli ad uno dei due genitori, il Tribunale di Catania, con ordinanza, si sofferma con lunga e attenta riflessione in ordine alla scelta del genitore collocatario.

Il giudice catanese rileva come vi sia un non confessato pregiudizio di fondo per il quale i figli piccoli sarebbero principalmente delle madri e ai padri verrebbe consentito solo esercitare i loro diritti/doveri e di conseguenza il collocamento naturale dei figli dovrebbe essere presso la madre.

Il tribunale nega fortemente la bontà di tale ragionamento e afferma, invece, come i figli siano di entrambi i genitori ed entrambi si devono ritenere idonei a divenire affidatari della prole. Aggiunge, altresì, come il mutamento delle condizioni di affidamento dei figli dalla madre al padre e/o viceversa, non costituisca atto violento o innaturale, essendo, al contrario, per un verso coerente con quanto detto in ordine alla uguale idoneità di entrambi i genitori a occuparsi dei figli e, per altro verso, utile a favorire nei figli la consapevolezza del fatto che essi sono figli di due genitori e di due genitori con uguali responsabilità e capacità.

Il giudice di merito auspica, inoltre, una maggiore ricorrenza statistica di provvedimenti giudiziari di collocamento dei figli presso i padri, il che contribuirebbe, peraltro, alla diminuzione del numero di “padri disimpegnati” e madri proprietarie” che tanti danni arrecano alla educazione e serena crescita dei figli minori.

Ad ogni buon conto, in considerazione anche del danno che la separazione provoca necessariamente sui figli, il genitore collocatario ha la responsabilità fondamentale di adoperarsi con il massimo impegno possibile per far sì che il figlio mantenga comunque un rapporto valido anche con l’altro genitore. E, come afferma il tribunale catanese, l’obbiettivo da tenere costantemente presente nell’esaminare le vicende del rapporto genitori separati/figli è la ricerca di condizioni relazionali sempre migliori dei figli con ciascuno dei genitori.

Infine, il giudice, muovendo un monito ai genitori, evidenzia come non sia accettabile che la modifica dell’affidamento di un minore dalla madre al padre o viceversa venga interpretato e vissuto da uno o entrambi i genitori come una vittoria o una sconfitta dell’uno sull’altro.

Nel caso di specie, il figlio minore viene collocato con il padre in quanto “persona emotivamente più equilibrata, psicologicamente più solida e, soprattutto, decisamente meglio orientata […] con riferimento alla percezione della realtà e ai doveri verso il figlio e l’altro genitore di lui e alle necessità del bambino“.

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